Che cos’è il flashover?

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Il flashover è un fenomeno che può verificarsi nel corso di un incendio. Porta alla combustione completa di tutti i materiali combustibili presenti, rendendo l’ambiente invivibile e le operazioni di spegnimento molto difficili.

Le fasi di un incendio

Un edificio in stile brutalista sta bruciando con fiamme che escono dalle finestre e fumo nero che si sprigiona verso l'alto

Un incendio si può suddividere a grandi linee in diverse fasi, che tuttavia dipendono da caso a caso e possono sovrapporsi le une alle altre.

  • Ignizione: è la fase di accensione. Si sviluppa per la presenza concomitante dei tre elementi fondamentali del cosiddetto “triangolo del fuoco”: calore, combustibile e comburente (che di solito è l’ossigeno).
  • Propagazione: l’incendio aumenta di intensità e dimensione. Dipende dalla disponibilità dei suddetti tre elementi: calore, combustibile e comburente.
  • Fase di stabilità: si verifica quando l’incendio ha raggiunto il massimo dell’intensità. La temperatura è al massimo e tutte le risorse di combustibile sono coinvolte.
  • Declino: quando la quantità di combustibile diminuisce, l’intensità cala, così come la temperatura.
  • Spegnimento. Almeno uno dei tre elementi non è più sufficiente per sostenere la combustione e l’incendio, di conseguenza, si estingue.

Che cos’è il flashover?

Primo piano su un vecchio edificio industriale con, in secondo piano, un alto palazzo che brucia, con le fiamme che escono dalle finestre

Il flashover, detto anche incendio generalizzato, è un fenomeno che si verifica in un incendio in ambiente chiuso. Esso consiste in un improvviso aumento di temperatura e, contemporaneamente, la combustione di tutti i materiali combustibili presenti.
Si produce nella fase di propagazione, a partire da temperature ambiente superiori ai 500 °C e rappresenta un brusco innalzamento della temperatura e un aumento massiccio della quantità di materiale che partecipa alla combustione, rendendo il rogo ancora più intenso.
Si tratta di un fenomeno molto pericoloso sia per le persone che gli oggetti.

Le cause del flashover

Un grande edificio commerciale o industriale con le fiamme che escono da alcune grandi finestre vetrate, mentre i vigili del fuoco stanno intervenendo su di un'autoscala

  • Accumulo di calore: l’incendio genera calore. Questo si accumula all’interno del locale, aumentando la temperatura dell’aria e dei gas combustibili.
  • Raggiungimento della temperatura critica: attorno ai 500-600 °C, i gas combustibili si incendiano in maniera quasi istantanea. Essi sprigionano quindi una grande quantità di energia e calore.

Quali sono i segni premonitori

Dettaglio di una casa di campagna che brucia, con le fiamme che escono dalle due finestre

Ci sono alcuni segnali che suggeriscono l’avvicinarsi della fase di flashover.

  • Il formarsi di uno strato di fumo scuro e denso: esso indica la presenza di particelle carbonizzate e gas infiammabili che potrebbero incendiarsi.
  • Scintille e crepitii provenienti dai materiali combustibili.
  • La deformazione di oggetti metallici.
  • Diminuzione della visibilità: è causata dal fumo e dall’aumento del calore.
  • Fuoriuscita di fiamme dalle aperture.
  • Rottura dei vetri. Per via del calore intenso, il vetro si rompe, peggiorando ulteriormente la situazione in quanto favorisce l’ingresso di ossigeno, che come sappiamo è un comburente.
    È quello che è successo lo scorso 22 febbraio nel terribile incendio dell’edificio di 14 piani a Valencia, in Spagna.

Il ruolo delle vernici antincendio nella prevenzione di un flashover

Lo scheletro di un edificio quasi totalmente incendiato nella notte, con le fiamme che avvolgono tutto e il getto d'acqua dei pompieri diretto sulle fiamme

I materiali ignifughi e le vernici antincendio (ignifughe o intumescenti), come quelle della linea Firewall di Renner Italia, sono fondamentali per prevenire o ritardare il più possibile il verificarsi di un flashover.

Esse, infatti, sono in grado di limitare la propagazione del fuoco, del calore e del fumo dei materiali combustibili.
Tra i 200 e i 300°C entrano in azione gli additivi ignifughi, che rilasciano sostanze in grado di inibire l’ossigeno sviluppando anidride carbonica o creando vapore acqueo. In questo modo si abbassa la temperatura.
Gli additivi intumescenti, invece, al raggiungimento dei 200°C fanno gonfiare il film di vernice. Questo produce una barriera isolante e protettiva che ritarda la combustione e l’innalzamento della temperatura.

In entrambi i casi, c’è più tempo per mettersi in salvo o soccorrere le persone.

Immagine realizzata da un'AI di una biblioteca che sta andando a fuoco, con il fume che riempie l'ambiente