Cos’è il legno lamellare e perché è sempre più usato

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Sempre più utilizzato in edilizia e arredamento, quindi sia per le strutture che per i mobili, il legno lamellare ha molti vantaggi. Tra questi il principale è la possibilità di realizzare strutture con una luce molto maggiore rispetto a quelle ottenibili con il legno massiccio. Quindi ad esempio ponti, cupole, tetti e torri. Inoltre le naturali proprietà antisismiche ed ignifughe del legno ne sono esaltate.
Tutto ciò ne fa un’alternativa più ecologica, affidabile, esteticamente pregevole e sicura ad acciaio e cemento armato. Ecco perché è la soluzione ideale per strutture ed edifici pubblici, dalle scuole ai palazzetti dello sport, dalle chiese a cinema e teatri.

Scopriamo dunque cos’è il legno lamellare, quali sono le sue caratteristiche e che differenza c’è con il legno massiccio.

Che cos’è il legno lamellare?

Tronchi di albero tagliati in lamelle, messi ad asciugare

Il tronco degli alberi è formato da varie parti. Quella più interna, che circonda e protegge il midollo, ha anche la funzione di sostenere la pianta. Si chiama durame, non ha funzioni vitali, ed è quella che si presta meglio alla lavorazione. Proprio con il durame si produce quello che viene comunemente detto il legno massello. Il legno massiccio, seppur spesso utilizzato come sinonimo di massello, non è esattamente la stessa cosa. Si tratta infatti di una tavola ricavata dall’intero tronco e non solo dal durame.

Il legno lamellare è invece un materiale composito, che si produce con diverse assi di legno, dette lamelle. Queste vengono posizionate con le venature contrapposte (a scopo di uniformare la resistenza) e unite per mezzo di incollaggio a caldo e a pressione. Si adoperano tavole già classificate per uso strutturale e possono essere uniti tra loro elementi di diverse essenze legnose.

Se per il legno massiccio le dimensioni delle assi dipendono dalla grandezza del tronco, e dunque hanno dei limiti ben precisi, con il lamellare si possono ottenere sezioni e lunghezze di dimensioni molto maggiori, oltre a tavole incurvate.
Per lunghezza le lamelle vengono unite attraverso giunti a pettine, e disposte in maniera sfalsata così da non compromettere la resistenza.

Una breve storia di questa tecnologia

Struttura di un tetto in legno, con assi e travetti in legno lamellare

La spinta a superare i limiti dimensionali del legno massiccio c’è sempre stata, ma è solo dal ‘400 che l’uomo ha iniziato a unire varie assi per ottenere elementi più lunghi. Tra le primissime tecniche c’era la cosiddetta giunzione e dente di sega, che ritroviamo già nei progetti di Leonardo da Vinci.

Nel ‘500 fu il francese Philibert Delorme il primo ad avere l’intuizione di inchiodare diversi strati di tavole per ottenere archi e centine.
Si continuò a usare chiodi, bulloni e staffe metalliche fino agli inizi del ‘900, quando l’inventore e carpentiere tedesco Otto Freidrich Hetzer sostituì questi sistemi di fissaggio con una colla a base di caseina.

Col tempo gli avanzamenti tecnologici, tra cui anche l’evoluzione delle vernici ignifughe, portò il legno lamellare alla grande diffusione odierna.

Le caratteristiche del legno lamellare

Struttura in legno lamellare incurvato

Il legno lamellare permette di superare molti dei limiti fisici e dei difetti del legno massiccio.
Le sue principali caratteristiche sono:

  • leggerezza;
  • resistenza a flessione e trazione;
  • grande versatilità: può essere usato su un gran numero di strutture, grandi e piccole, complesse o meno;
  • capacità isolante molto alta;
  • alta resistenza ad agenti atmosferici e a sbalzi termici;
  • ottima reperibilità;
  • costi inferiori (rispetto ad altri materiali e altri tipi di legno);
  • basso impatto ambientale: dalla produzione al riutilizzo tramite riciclo;
  • proprietà antisismiche: grazie a leggerezza, elasticità e resistenza meccanica il legno assorbe le sollecitazioni e sopporta le deformazioni. In caso di danni si ripara più facilmente e, nella disgraziata eventualità di crollo, si può rimuovere facilmente e riciclare;
  • alta resistenza al fuoco: la velocità di carbonizzazione, in caso di incendio, è di circa 0,7 mm/min. Ciò permette alle strutture di stare in piedi più a lungo rispetto ad acciaio e cemento, e quindi di facilitare la messa in salvo di persone e cose. Grazie alle vernici ignifughe — come quelle della gamma Firewall di Renner Italia — la resistenza al fuoco può essere ulteriormente aumentata, arrivando a ritardare fino a 240 minuti il cedimento strutturale.

Le essenze più utilizzate

Sezione di un'asse in legno lamellare. Si vedono le diverse componenti incollate

Il legno maggiormente impiegato per il lamellare è quello delle piante della divisione Pinophyta, cioè quelle che chiamiamo conifere.
Si usano però anche altre essenze:

  • pino;
  • abete rosso;
  • abete bianco;
  • larice;
  • castagno;
  • rovere;
  • frassino;
  • faggio.

Dettaglio della struttura di un tetto in legno lamellare

Vista dal basso di due facciate di un edificio in legno costruito secondo i principi della bioediliziaUn rilevatore di fumi antincendio in azione in mezzo a una nuvola di fumo bianco in una stanza con soffitto chiaro