La sicurezza degli asili nido passa dalle vernici ignifughe per legno

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Come ogni anno, anche quest’anno, a settembre, abbiamo assistito all’ennesima discussione sul problema degli asili nido. Mancanza di posti, liste d’attesa troppo lunghe e costi proibitivi per molte famiglie: sono questi i principali temi che, regolarmente, alla fine delle vacanze estive, vengono ripresi dai media e rimbalzano tra le discussioni sui social network. Si parla meno, invece (e purtroppo), di sicurezza. E questo nonostante le continue proroghe che riguardano i necessari adeguamenti antincendio di queste strutture.

Asili nido: la situazione italiana

Vista dall'alto di un gruppo di bambine e bambini dell'asilo nido raggruppati in cerchio con una maestra sul parquet della classe, accanto a dei tappetini colorati a forma di puzzle

Secondo l’ultimo report Istat, uscito a ottobre 2022 e relativo all’anno 2020/21, i servizi educativi per la prima infanzia attivi nel nostro paese sono 13.542, per un totale di 350.000 posti. Di questi, appena il 49% si trovano in strutture pubbliche. La proporzione tra pubblico e privato, tuttavia, è molto diversa da regione a regione. Nella provincia autonoma di Trento, in Valle d’Aosta, in Molise e in Emilia-Romagna, infatti, i posti nei nidi pubblici superano il 70%. Al contrario, in Friuli-Venezia Giulia, Puglia, Sardegna, Veneto e Calabria sono le strutture private a coprire più del 60% delle richieste (in Calabria superano addirittura il 75%).

A livello di copertura del potenziale fabbisogno (cioè di bambini che potrebbero frequentare il nido), le notizie non sono delle migliori. L’Unione Europea ha infatti indicato come obiettivo una copertura del 33%. Dai dati (relativi al 2019), in Italia la media è di poco sopra il 26%. Siamo tra gli ultimi in Europa e peggio di noi fanno solo la Repubblica Ceca (6,3%), la Romania, la Croazia, l’Ungheria, la Bulgaria e l’Austria. Guardando agli altri grandi paesi, la Germania è al 31%, la Francia oltre il 50% e la Spagna al 57%.
Le cause della bassa frequenza, oltre alle scarsa disponibilità di posti, sono soprattutto economiche. Nonostante bonus statali e aiuti da parte di comuni e regioni, esiste in effetti un vero e proprio divario sociale tra le famiglie che possono permettersi la retta del nido e quelle che invece non riescono. A questo si aggiunge il divario territoriale: come già detto, i dati sono molto diversi da regione a regione ma anche tra comuni, con i più grandi, specialmente al nord, più avvantaggiati.

Le misure antincendio per gli asili nido

Un bambino e una bambina stanno giocando con un grande peluche sul pavimento in parquet di un asilo nido, circondati da altri giochi e costruzioni in legno

Fino al 1982, gli asili nido non erano compresi tra le attività soggette ai controlli di prevenzione incendi. Furono inseriti nel 2011, con il nuovo regolamento di prevenzione incendi.
La specifica Regola tecnica di prevenzione incendi per la progettazione, costruzione ed esercizio degli asili nido fu stabilita dal decreto ministeriale del 16 luglio 2014.

Con il decreto ministeriale del 3 agosto 2015 il governo introdusse il nuovo Codice di Prevenzione Incendi, andando ad ammodernare norme ormai obsolete e a riorganizzarle secondo gli standard europei.
Negli anni il Codice è stato più volte aggiornato, e si sono mano a mano aggiunte nuove Regole Tecniche Verticali (RTV), cioè regole tecniche di prevenzioni incendi applicabili a una specifica attività.
La RTV relativa agli asili nido è la numero 9, introdotta con il decreto ministeriale del 6 aprile 2020 ed entrata in vigore dal 29 aprile 2020. Essa vale per tutti gli asili nido del territorio italiano aventi oltre 30 occupanti. Si applica sia agli edifici di nuova costruzione sia a quelli già esistenti.

La regola norma, tra le altre cose:

  • le metodologie di valutazione del rischio di incendio;
  • le tipologie di materiali ammessi nelle aree destinate principalmente alla presenza di bambini;
  • la classe di resistenza al fuoco dei compartimenti;
  • le caratteristiche di compartimentazione delle diverse aree;
  • l’affollamento delle aree e l’esodo da queste;
  • la gestione della sicurezza antincendio (formazione del personale, frequenza delle prove di attuazione del piano di emergenza);
  • le misure di controllo dell’incendio;
  • le misure di rivelazione e allarme;
  • la sicurezza degli impianti tecnologici e di servizio.

Le continue proroghe per l’adeguamento

Una fila di appendiabiti in un asilo nido, con cappotti colorati appesi, disegni come segnaposto, stivaletti e una valigetta sul pavimento

Quanti asili nido sono a norma? Di dati precisi non ce ne sono, ma se le proporzioni sono simili a quelle degli edifici scolastici in generale, il quadro della situazione non è ottimistico.

A suggerire che lo stato delle cose non sia dei migliori sono anche le continue proroghe che i vari governi hanno emanato attraverso i cosiddetti “decreti milleproroghe”.
Per quanto riguarda gli asili nido, l’ultima proroga è arrivata con il D.L. n. 198/2022, che ha spostato al 31 dicembre 2024 il termine per l’adeguamento alla normativa antincendio per gli edifici ed i locali adibiti ad asilo nido. Sarà la volta buona?

La sicurezza degli asili nido con Firewall

Grande classe di un asilo nido con pavimento in parquet, giocattoli e fogli da disegno sparsi, e una maestra insieme a bambine e bambini che svolgono varie attività

Gli asili nido hanno funzionalità e spazi molto diversi da quelli che caratterizzano altri luoghi pubblici. Le leggi che regolano la progettazione di questi spazi tengono, infatti, in considerazione la varietà di utenti, azioni e funzioni che caratterizzano questi ambienti.

Innanzitutto è necessario progettare accuratamente la distribuzione planimetrica, materia regolamentata direttamente dalle regioni, tenendo conto delle sezioni nelle quali si presentano solitamente suddivisi gli asili nido:

  • spazio dedicato al gioco;
  • spazio dedicato al pranzo;
  • spazio dedicato al riposo;
  • spazio dedicato all’igiene;
  • spazio dedicato ai giochi all’aperto.

Gli arredi, inoltre, sono differenziati in base alle età dei giovani utenti: dalla plastica morbida dei primi giocattoli, ai mobiletti in legno quali seggioline e tavolini per i più grandi.
Per questi spazi, spesso, si predilige il legno, materiale caldo e naturale che, però, deve garantire una certa resistenza al rischio di incendio, tenendo conto di tre parametri:

  • indici di reazione al fuoco (di pavimentazioni, di prodotti isolanti e di cavi elettrici);
  • produzione di fumo (per evitare che il fumo derivante dalla combustione sia tossico per gli utenti)
  • gocciolamento incandescente (i materiali non devono rilasciare particelle incandescenti nel momento dell’incendio).

Per queste ragioni, tutti i rivestimenti interni, dai soffitti, alle pareti, ai pavimenti, devono essere trattati con vernice ignifuga, in conformità alle certificazioni per legno in Classe di Reazione al Fuoco.

Da tempo, le vernici ignifughe per legno Firewall sensibilizzano e danno soluzioni in materia di trattamenti antincendio, garantendo un’attenzione estetica imprescindibile in un ambiente come quello degli asili nido, nel pieno rispetto delle norme vigenti.

Due Vigili del Fuoco, un uomo e una donna, nell'abitacolo di un'autopompa, con lui che guida e lei che parla via radioDettaglio ravvicinato di una struttura in legno incurvato di un edificio, con giochi d'ombre che sembrano formare un motivo astratto