L’incendio della Grenfell Tower di Londra del 2017

 In grandi incendi, Primo piano

Tra le più grandi tragedie degli ultimi anni, l’incendio della Grenfell Tower, a Londra, è diventato un simbolo nell’ambito della prevenzione degli incendi, dando il via a maggiori controlli e all’emanazione di nuove regole di sicurezza, anche in Italia.

La Grenfell Tower

Scorcio su una strada di North Kensington, a Londra, con sullo sfondo i resti carbonizzati della Grenfell Tower dopo l'incendio

Il quartiere di Kensington è uno dei più ricchi ed esclusivi di Londra, specialmente nella parte meridionale. La zona più a nord, invece, è stata per molti anni un’area caratterizzata da una grande povertà. Oggi, nonostante la rapidissima gentrificazione, a North Kensington esistono ancora numerose casa popolari che ospitano famiglie a basso reddito. È qui che, negli anni ’70, fu costruita la Grenfell Tower.

Completata nel 1974, la torre era un edificio in stile brutalista che ospitava circa 120 appartamenti su 24 piani, per un altezza totale di poco più di 67 metri.
Il progettista, l’architetto britannico Nigel Whitbread, puntò sulla sicurezza e la solidità, alla luce del disastro che nel 1968 coinvolse un’altra torre, la Ronan Point, che andò in parte distrutta appena due mesi dopo essere stata completata, a causa di un’esplosione di gas.
«Da ciò che posso vedere» disse Whitbread della sua Grenfell Tower, «potrebbe durare altri cento anni».

In caso di incendio, la torre era pensata per resistere grazie a muri spessi e porte tagliafuoco. Queste misure avrebbero dovuto consentire il contenimento delle fiamme in attesa dell’intervento dei pompieri, senza dover evacuare tutto il palazzo. In quest’ottica, non era previsto alcun allarme antincendio centrale ed era presente una sola scala per tutta l’edificio.

Le cause dell’incendio

Vista da lontano della Grenfell Tower di Londra in seguito all'incendio del 2017

Tra il 2015 e il 2026 l’edificio fu completamente ristrutturato. L’intervento si sviluppò, tra le altre cose, con l’installazione di nuove finestre, un nuovo sistema di riscaldamento dell’acqua e un rivestimento esterno. Quest’ultimo, pensato sia come schermo anti-pioggia sia per migliorare l’estetica e l’efficienza energetica del palazzo, era composto da pannelli compositi in alluminio.

Il rivestimento consisteva in pannelli di isolamento termico e pannelli costituiti da due fogli di alluminio incollati a fusione su entrambi i lati di un’anima in polietilene. Per risparmiare sui costi, delle soluzioni con migliore resistenza al fuoco furono scartate.

Già prima della ristrutturazione, comunque, un comitato di abitanti della Grenfell Tower aveva sottolineato i molti problemi di sicurezza della torre, tra le quali la mancanza di una scala e di un’uscita di sicurezza, oltre a misure antincendio attive obsolete e prive di corretta manutenzione.
Nel maggio del 2017, un mese prima dell’incendio, la London Fire and Emergency Planning Authority — autorità all’epoca responsabile delle attività e delle misure antincendio cittadine — aveva intimato alla Kensington and Chelsea TMO, l’organizzazione che gestiva la torre, di rimediare ai numerosi problemi di sicurezza dell’edificio.

L’incendio del 14 giugno 2017

Vista ravvicinata su alcuni piani carbonizzati della Grenfell Tower di Londra in seguito all'incendio del 2017

Poco prima dell’una di notte del 14 giugno 2017, un frigo congelatore prese fuoco in uno degli appartamenti, il numero 16, al quarto piano della Grenfell Tower. Uno degli inquilini dell’appartamento, Behailu Kebede, fu svegliato da un rilevatore di fumo, e avvertì immediatamente i suoi coinquilini e i vicini. Alle 00:54 arrivò la chiamata ai pompieri. Questi giunsero sul posto dopo appena sei minuti con due autopompe, alle quali se ne aggiunsero poi altre due.
A tutti gli altri residenti per palazzo fu detto di rimanere nei propri appartamenti, se non interessati dalle fiamme.

I vigili del fuoco riuscirono a entrare nell’appartamento 16 attorno all’1:07. Mentre estinguevano l’incendio in cucina, però, le fiamme, passate attraverso il telaio della finestra, raggiunsero i pannelli del rivestimento esterno.
A quel punto si scatenò l’inferno. Il fuoco avanzò rapidamente verso l’alto su tutto il lato della torre e i getti d’acqua riuscivano a far ben poco perché il rogo divampava al di sotto del pannello di alluminio esterno, che era anti-pioggia e dunque impermeabile.

Intorno all’1:30, quando fuori c’erano ormai oltre 20 pompe antincendio, il fuoco era diventato incontrollabile e aveva raggiunto il tetto. Nel frattempo, diverse persone erano già riuscite a scappare. Molti, tuttavia, erano intrappolati nei loro appartamenti dal fumo e dalle fiamme. A quel punto, la missione principale dei pompieri diventò quella di portare in salvo quanti più abitanti possibili.
Le ultime persone a essere evacuate riuscirono a uscire dopo le 8 del mattino e le fiamme furono definitivamente estinte solo all’1:15 di notte del giorno successivo.

Le vittime e le conseguenze dell’incendio alla Grenfell Tower

Un cancello nei pressi della Grenfell Tower, che si vede sullo sfondo, con fiori e oggetti in ricordo delle vittime

Alla fine i morti furono ben 72, per via della fiamme e, soprattutto, del monossido di carbonio. Alcuni persero la vita gettandosi dalle finestre. Una persona si spense all’ospedale un giorno dopo la tragedia e un’altra mesi dopo, nel gennaio del 2018, a causa delle ferite. Tra le vittime, anche una giovane coppia di architetti italiani originari del Veneto: Gloria Trevisan, 26 anni, e Marco Gottardi, 27.
I feriti furono 74.
A livello di salute mentale, molti casi di PTSD (Disturbo da Stress Post-Traumatico) sono stati riscontrati non solo tra i sopravvissuti, i soccorritori e i parenti delle vittime, ma anche in molti abitanti della zona.

Il disastro ha causato oltre un miliardo di sterline di danni e ne sono nate svariate cause civili e penali. È anche stata pianificata la demolizione dell’edificio, che tuttavia ad oggi non è ancora iniziata.
Pochi giorni dopo la catastrofe, l’allora primo ministro britannico Theresa May annunciò l’istituzione di una speciale commissione d’indagine. L’incendio mise in discussione sia i regolamenti edilizi e di sicurezza che l’efficacia degli interventi di pubblico soccorso. Il governo rischiò addirittura di cadere di fronte a un’opinione pubblica sconvolta e assai critica.

In memoria delle due vittime italiane è nata la fondazione Grenfellove. Questa «eroga borse di studio a studenti degli istituti superiori frequentati da Marco e Gloria nonché a studenti di corsi di laurea o dottorati di ricerca o master dello Iuav, privilegiando tesi nel campo della tutela del territorio, dell’ambiente e della sicurezza degli edifici; fornisce altresì materiale didattico o strumenti a scuole di ogni ordine e grado».

Come stanno cambiando i regolamenti dopo l’incidente

Alto edificio residenziale durante la sostituzione del rivestimento con materiali resistenti al fuoco

A seguito della tragedia, il Regno Unito ha iniziato un lungo percorso di modifiche dei regolamenti edilizi. Sono stati identificati numerosissimi edifici a rischio per via di rivestimenti combustibili, e stanziati fondi per la bonifica. Le risorse, tuttavia, non sono sufficienti, e molti proprietari di immobili, spesso inconsapevoli, si trovano a dover affrontare costi molto alti.

L’evento ha dato il via a una serie di iniziative anche nel resto del mondo, Italia compresa. Nel nostro paese, dal 2019 è scattato l’obbligo per i condomìni con “altezza antincendi” superiore ai 12 metri di dotarsi di un piano per la sicurezza antincendio. A seguito del recente boom di interventi di isolamento termico degli edifici finanziati dal Superbonus 110%, è in corso un’accesa discussione sull’effettiva sicurezza di tali interventi.

Vista da satellite del Camp Fire, l'incendo che nel 2018 ha distrutto migliaia di ettari nel nord della CaliforniaUn gruppo di ragazze e ragazzi attorno a un falò, la sera all'aperto, mettono i marshmallow sul fuoco con degli spiedi