Sostenibilità ambientale e rischio incendi

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L’efficienza energetica degli edifici e dei mezzi di trasporto continua a migliorare. Questo, dal punto di vista dell’ambiente e dell’approvvigionamento di fonti di energia, è ovviamente una buona notizia. Tuttavia quella stessa efficienza apre a nuovi scenari di rischio che non vanno sottovalutati, anche per quanto riguarda la prevenzione incendi.

Il rapporto ENEA sull’efficienza energetica

Palazzo con impalcatura coperta di colore azzurro, sullo sfondo di un cielo pure azzurro

Da dieci anni a questa parte l’ENEA, ente pubblico italiano di ricerca che opera nei settori dell’energia, dell’ambiente e delle nuove tecnologie, rilascia un rapporto annuale sull’efficienza energetica. L’ultimo, uscito poche settimane fa, racconta di un paese che, su questo fronte, sta — seppur lentamente — avanzando.

Particolarmente importante, in questo senso, è il settore civile, che da solo, in Italia, assorbe poco più del 41% dei consumi finali di energia (i trasporti sono a poco meno del 30% e l’industria al 20,7%). C’è ancora molto da fare, visto che, in base alle stime della Commissione Europea Europea, circa il 75% degli edifici che si trovano nell’UE richiederebbe interventi di ammodernamento in quanto non efficiente dal punto di vista energetico.

In Italia ci sono oltre 12 milioni di edifici a uso residenziale, e più del 65% di questo “parco immobiliare” ha più di 45 anni. Parliamo quindi di strutture costruite prima del 1976, anno in cui il nostro paese varò — per via della crisi petrolifera, e in largo anticipo rispetto alle successive normative europee — la prima legge sul risparmio energetico.

Gli investimenti, tra bonus e PNRR

Banconota da 500 Euro con su stampata la parola "bonus"

I bonus offerti negli ultimi anni — dall’Ecobonus al Superbonus — hanno dato una piccola spinta e nei prossimi anni cominceremo a vedere i risultati dell’enorme stanziamento di risorse rappresentato dal famoso PNRR. Il Piano Nazionale per la Ripresa e la Resilienza, infatti, prevede massicci investimenti su più fronti, per un totale di 191,5 miliardi di Euro. Tra questi, quelli dedicati all’efficienza energetica saranno molteplici:

  • 0,30 miliardi per migliorare l’efficienza energetica nei cinema, nei teatri e nei musei;
  • 15,36 miliardi per l’efficienza energetica e la riqualificazione degli edifici;
  • 6 miliardi per la resilienza, la valorizzazione del territorio e l’efficienza energetica dei Comuni;
  • 4,6 miliardi per asili nido e scuole dell’infanzia e servizi di educazione e cura per la prima infanzia;
  • 1,64 miliardi per la sicurezza e la sostenibilità degli ospedali.

A tali interventi andranno ad aggiungersi quelli relativi alla sostenibilità e all’efficienza nel settore dei trasporti. Sono più di 25 miliardi, la quasi totalità dei quali destinati alla rete ferroviaria.

Il rischio incendi alla luce della sostenibilità ambientale

Cubetti di legno con simboli che indicano i dispositivi antincendio. In alto due dita aggiungono un cubetto rosso che rappresenta la prevenzione incendi

Se da una parte le prospettive consentono un po’ di cauto ottimismo (sullo sfondo rimane pur sempre una crisi ambientale senza precedenti, e questo non va mai dimenticato), dall’altra si ragiona ancora poco su ciò che significa sul fronte della prevenzione incendi questa (sacrosanta, ribadiamolo) corsa all’efficienza energetica.

A richiamare l’attenzione sui potenziali problemi per la sicurezza degli edifici è NOI, la rivista ufficiale dei Vigili del Fuoco. Nel numero 25, uscito a fine 2021, Stefano Marsella, direttore centrale per la prevenzione e la sicurezza tecnica, parla proprio della necessità di garantire la sicurezza degli edifici rispetto ai nuovi scenari di rischio legati alla loro maggiore efficienza termica.

«Ambienti quasi stagni e maggiore coibentazione, infatti, peggiorano gli effetti di un incendio perché è più difficile evacuare i fumi e si crea un “effetto forno”, che accelera l’aumento della temperatura che l’incendio genera» scrive Marsella.
A questo — aggiunge — si sommano altri aspetti. Uno è «la sostituzione dei gas refrigeranti tradizionali con l’ammoniaca (che oltre alla tossicità presenta il rischio di esplosione)». L’altro è il «parcheggio al chiuso di veicoli elettrici, che in caso di incendio presentano una curva di rilascio termico molto più ripida di quella che connota l’incendio di un veicolo tradizionale con emissioni più tossiche».

Le vernici ignifughe, sempre più importanti per la prevenzione incendi

Addetto alla verniciatura adeguatamente protetto da tuta e maschera che tratta un pannello in legno con vernice antincendio

Parallelamente al costante e preziosissimo miglioramento dell’efficienza di edifici, impianti e mezzi, dunque, vanno anche studiate metodologie e sistemi per riequilibrare il rischio di incendi. La ricerca è attualmente in corso in tutto il mondo. A rivestire un’importanza sempre maggiore, oltre ai materiali, saranno anche i cosiddetti dispositivi di protezione passiva. Tra questi, le vernici ignifughe e intumescenti hanno un ruolo fondamentale.

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La messa in sicurezza delle strutture e di quello che c’è al loro interno è la nostra priorità, e i laboratori di Renner Italia continuano incessantemente a lavorare su questo fronte, che, anno dopo anno, diventerà sempre più cruciale.

Vigile del Fuoco in azione su edifici parte del patrimonio culturale italiano durante una dimostrazioneRicostruzione dell'interno di un'officina medievale di un fabbro, con in primo piano un martello a testa in giù sopra un'incudine