Teatro Bolshoi di Mosca

 In in scena

I teatri sono il tempio della cultura. Un tempio in cui il legno ha una parte da protagonista: dal palcoscenico alle sedute, dai palchi ai soffitti e le decorazioni. Il tour di Firewall passa dal Teatro Bolshoi di Mosca: sopravvissuto a incendi, guerre e rivoluzioni, è oggi uno dei palcoscenici più blasonati al mondo per il balletto classico. Merito dell’omonima compagnia di danza, il celebre Balletto Bolshoi, a cui si aggiungono l’orchestra e la compagnia dell’opera del Bolshoi .

LE ORIGINI

Il Teatro Bolshoi nasce come teatro privato del principe di Mosca Pyotr Urusov. Il 28 marzo 1776, l’imperatrice Caterina II gli concede il “privilegio” di organizzare spettacoli teatrali per un periodo di dieci anni. La prima sede del teatro fu eretta in soli 6 mesi sulla sponda destra del fiume Neglinka. Si trovava in Petrovka Street, da cui il teatro deriva il suo nome originario: Petrovsky. L’inaugurazione avvenne il 30 dicembre 1780 con il solenne prologo del The Wanderers scritto da Alexander Ablesimov e il balletto The Magic School, prodotto da Leopold Paradis su musica di Joseph Starzer. Successivamente il repertorio del Teatro Petrovsky sarebbe consistito prevalentemente di opere comiche russe e italiane.

Nell’autunno del 1805, il Teatro Petrovsky viene distrutto da un grande incendio. La compagnia residente, che si era formata sin dall’apertura del teatro, inizia a girare nei vari palcoscenici cittadini, appoggiandosi dal 1808 al nuovo Teatro Arbat progettato da Carlo Rossi. Ma nel 1812, durante la guerra contro Napoleone, anche il Teatro Arbat, costruito in legno, va in fiamme. Nel 1819 viene allora bandito il concorso per la progettazione di un nuovo teatro: vinse Andrej Michajlov, ma il suo progetto, ritenuto troppo costoso dal governatore di Mosca Dmitrij Vladimirovič Golicyn, venne modificato dall’architetto Giuseppe Bove.

IL NUOVO GRAN TEATRO

Nel 1820 iniziano i lavori di costruzione del nuovo Gran (in russo: bolshoi) Teatro Petrovsky. Durano circa 5 anni. L’edificio alto 37 metri, in severo stile neoclassico, presenta una facciata con un imponente portico con 8 colonne, sormontato da un gruppo scultoreo rappresentante Apollo su un carro trainato da 4 cavalli. Nell’auditorium riccamente decorato da 2.500 posti, 4 ordini di palchetti e una galleria superiore circondano la buca d’orchestra (che può essere coperta in occasione di balli e mascherate) e il palcoscenico. Sopra l’ingresso alla sala c’è il palco reale, con una elaborata struttura lignea scolpita e dorata.

L’inaugurazione del nuovo Teatro Bolshoi avviene il 18 gennaio 1825 con un prologo in versi di Mikhail Dmitriev, la rappresentazione allegorica del Trionfo delle muse con la leggenda del romanticismo russo Pavel Mochalov e il balletto Cendrillon di Fernando Sor. Nel 1853 un nuovo incendio distrugge l’edificio, che viene riaperto nel 1856 giusto in tempo per l’incoronazione dello zar Alessandro II. Gli interni vengono rinnovati su disegno dell’architetto italo-russo Alberto Cavos.

Dopo la rivoluzione del 1917, il teatro rischia la demolizione in quanto emblema del passato imperiale. Si salva, ma viene privato di lampadari, stucchi e di tutto quanto evochi il lusso zarista. Il teatro viene rinominato in Teatro accademico di stato Bolshoi e utilizzato come vetrina per le arti russe, ma anche per proclamare la nascita dell’Unione sovietica e la morte di Lenin nel 1924. Colpito da una bomba nel 1941, riapre nel 1943 con uno spettacolo patriottico. Durante il periodo post-comunista, va alla deriva. Solo nel 2005 si decide di restaurarlo con l’obiettivo di riportare la struttura agli antichi splendori. La cerimonia di inaugurazione del nuovo Teatro Bolshoi c’è stata il 28 ottobre 2011.

VISITARE IL TEATRO BOLSHOI

Il Teatro Bolshoi può essere visitato tutto l’anno, eccetto durante la chiusura estiva. Le visite guidate si svolgono in russo e in inglese nelle giornate di martedì, mercoledì e venerdì e durano un’ora. I biglietti possono essere acquistati il giorno stesso della visita al botteghino del teatro.