L’Opera di Stato di Vienna

 In in scena

I teatri sono il tempio della cultura. Un tempio in cui il legno ha una parte da protagonista: dal palcoscenico alle sedute, dai palchi ai soffitti e le decorazioni. Il tour di Firewall per i teatri più belli al mondo si ferma all’Opera di Stato di Vienna: inaugurato nel 1869 e quasi completamente distrutto durante la Seconda guerra mondiale, è ancora oggi considerato uno dei più importanti teatri lirici al mondo.

LA COSTRUZIONE

L’Opera di Stato di Vienna (Wiener Staatsoper) è stata progettata in stile neorinascimentale dagli architetti August Sicard von Sicardsburg e Eduard van der Nüll, con dipinti di Moritz von Schwind, che realizzò gli affreschi nell’atrio e la famosa serie del Flauto magico. I lavori di costruzione durarono 8 anni. Il progetto venne inizialmente molto criticato: a von Sicardsburg e van der Nüll si rimproverò una “completa mancanza di stile”.  Addirittura, l’imperatore Francesco Giuseppe I di Austria definì il teatro una “stazione ferroviaria”. Van der Nüll non resse le critiche e si suicidò nell’aprile del 1869, poche settimane prima dell’inaugurazione. Dieci settimane dopo, morì di attacco cardiaco anche von Schwind.

L’apertura si tenne il 25 maggio 1869 con il Don Giovanni di Mozart alla presenza dell’imperatore e dell’imperatrice Elisabetta di Baviera. I viennesi furono conquistati dal teatro, che presto chiamarono “Das erste Haus am Ring”: il primo palazzo della Ringstraße, il viale monumentale che rappresentava la vetrina del potere degli Asburgo. La popolarità del teatro è cresciuta nel tempo sotto le direzioni di Franz von Dingelstedt, Johann Herbeck, Franz Jauner, Wilhelm Jahn e, soprattutto, di Gustav Mahler, che fece vivere al teatro il suo primo periodo di grande splendore.

IL NAZISMO E LA GUERRA

Gli anni dal 1938 al 1945 rappresentano un capitolo oscuro della storia dell’Opera di Stato di Vienna. Sotto i nazisti, molte persone furono perseguitate o uccise e molte opere non potevano più essere eseguite. Il 12 marzo 1945, il teatro venne quasi completamente distrutto da un bombardamento americano. La sezione frontale, che era stata murata per precauzione, rimase intatta, così come il foyer, lo scalone principale, il vestibolo e la sala da tè. Andarono però persi l’auditorium e il palcoscenico insieme a quasi tutto l’arredamento e gli oggetti di scena.

LA RICOSTRUZIONE

Il segretario di Stato per i lavori pubblici, Julius Raab, annunciò il 24 maggio 1945 che la ricostruzione dell’Opera di Stato di Vienna sarebbe iniziata immediatamente. Durante i lavori, durati 10 anni, concerti e spettacoli continuarono in due diverse sedi. Il 5 novembre 1955 l’Opera ha riaperto con il Fidelio di Beethoven, la cui rappresentazione venne trasmessa dalla tv di stato austriaca con la sua prima diretta.

Oggi, l’Opera di Stato di Vienna è tra i principali teatri lirici al mondo e quello con il repertorio più grande. Tra i titoli maggiormente rappresentati ci sono Le nozze di Figaro che ha avuto 1167 recite, la Carmen (1030 recite), la Tosca (1024 recite), l’Aida (1011 recite), il Der Rosenkavalier (991 recite) e il Fidelio (931 recite).

VISITARE L’OPERA DI STATO DI VIENNA

L’Opera di Stato di Vienna organizza tour guidati di circa 40 minuti che consentono di conoscere la storia del teatro e di visitare foyer e auditorium. Le visite sono in lingua tedesca, inglese e spagnolo; su prenotazione anche in italiano, francese, russo e giapponese.

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