Le vernici ignifughe per un fotovoltaico a prova di incendio

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In tempi di crisi energetica, di caro-bollette e di una sempre maggiore attenzione alle istanze di sostenibilità ambientale, si sta allargando notevolmente il numero di chi — nel pubblico e nel privato — si affida al fotovoltaico.
In coloro che affrontano questo percorso virtuoso, tuttavia, non mancano le preoccupazioni per il rischio incendio legato a questa tecnologia. Preoccupazioni alimentate anche dalle notizie che talvolta arrivano dai media.

Cos’è il fotovoltaico?

Un condominio moderno con molti balconi pieni di piante e pannelli fotovoltaici sul tetto

Si parla di pannelli fotovoltaici in quanto questi sfruttano un fenomeno fisico chiamato appunto effetto fotovoltaico. Grazie alle celle fotovoltaiche, solitamente in silicio, sono in grado di convertire l’energia solare in energia elettrica.

Si tratta ovviamente un sistema molto ecosostenibile, che nel corso dei decenni è anche diventato sempre più efficiente, nonostante con gli anni le prestazioni tendano via via a degradare, fino a rendere necessaria la sostituzione dei pannelli (la percentuale di materiale recuperabile dai pannelli dismessi è comunque molto alta, spesso sopra il 90%).

Com’è ovvio, per funzionare, c’è bisogno del sole, quindi nelle giornate coperte il rendimento è molto più basso, e di notte scende a zero. Per ovviare a questo, esistono dei sistemi di accumulo, che sono una sorta di batterie ricaricabili capaci di stoccare l’energia prodotta dai pannelli, in modo tale da poterla impiegare anche quando l’energia solare è minima o assente.

C’è un rischio incendio per il fotovoltaico?

Primo piano sull'inverter di un impianto fotovoltaico

La risposta, purtroppo, è sì.
Gli impianti fotovoltaici — che siano installati sul tetto di una casa, di un condominio, di un edificio pubblico o di una fabbrica — sono di fatto degli impianti elettrici, dunque presentano i medesimi rischi.
I processi di conversione dell’energia avvengono grazie al lavoro di convertitori, inverter, e altre apparecchiature elettriche. Da queste sorgenti la possibilità di un innesco deve essere valutata.

Tra le maggiori cause di incendio troviamo:

  • un’installazione non eseguita a regola d’arte;
  • l’impiego di materiali e componenti non certificati o scadenti;
  • un eccessivo surriscaldamento, che può danneggiare i cavi;
  • l’usura dei materiali;
  • una manutenzione scarsa o assente.

Alcuni di questi fattori sono evitabili e controllabili, prestando la dovuta attenzione prima e dopo l’installazione. Per altri non possiamo farci nulla. Questo non deve scoraggiare dall’affidarsi a questa tecnologia, ma occorre essere consapevoli di ogni evenienza, valutare correttamente i rischi e mettere in campo ogni possibile precauzione.

Le vernici antincendio come dispositivo di protezione passiva in caso di incendio del fotovoltaico

Un moderno quartiere con bosco urbano sui tetti e pannelli fotovoltaici

Se il tetto di un edificio o di una struttura è in legno strutturale o presenta elementi di rivestimento in legno la preoccupazione deve essere quella di ignifugare tali elementi. Per farlo è opportuno utilizzare le appropriate vernici ignifughe per legno. È necessario applicare i cicli di verniciatura ignifughi sulle parti in legno, e solo successivamente procedere all’installazione dell’impianto fotovoltaico.

Renner Italia, azienda produttrice delle vernici ignifughe Firewall è da sempre attenta ad una produzione ecosostenibile e a basso impatto ambientale. Per questo suggerisce di controllare che il legno sottostante un impianto fotovoltaico sia coperto dalla garanzia conferita dall’applicazione delle vernici ignifughe. In caso contrario la linea Firewall ti offre le miglior vernici ignifughe antincendio, certificate classe 1 nella classificazione di reazione al fuoco e capaci di ottime performance estetiche.

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