Auto elettriche e rischio incendio

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Sono ancora rari gli incendi dei veicoli elettrici, ma pongono problematiche che vanno affrontate al più presto, sia a livello di normative che di procedure antincendio. Questo soprattutto per quei luoghi — dalle autorimesse coperte ai posteggi privati, sempre al coperto — dove eventuali roghi di auto elettriche potrebbero avere conseguenze disastrose sia per le persone che per le strutture.

L’incidente di Bruxelles

Autorimessa con mezzi di una caserma dei pompieri del Belgio

Lo scorso febbraio un’automobile elettrica ha preso fuoco in un parcheggio sotterraneo del centro di Bruxelles, in Belgio. In quel momento il luogo era quasi vuoto e non ci sono state vittime né danni ad altri mezzi. Tuttavia la gestione dell’incendio è stata molto complessa per i pompieri, dall’estinzione delle fiamme allo smaltimento delle sostanze tossiche prodotte. L’incidente ha sollevato numerose discussioni. Tra le voci che si sono alzate, la più rilevante è stata quella del sindacato belga dei Vigili del Fuoco, che ha dichiarando la necessità di vietare le auto elettriche nei parcheggi sotterranei, così com’è stato fatto in passato per le vetture a GPL (queste, in Italia, possono parcheggiare solo fino al primo piano interrato).

Il problema con le auto elettriche

Un'auto in fiamme su strada di notte, con sullo sfondo le sirene dei mezzi di soccorso

  • Le batterie possono guastarsi per molti motivi: difetto di fabbricazione, sovraccarica, invecchiamento del dispositivo, incidente.
  • Il calore che si sviluppa in caso di incendio di un’auto elettrica è circa il doppio rispetto a una vettura tradizionale.
  • L’incendio può sprigionare gas incendiabili e fuliggine che presenta sostanze dannose per la salute e l’ambiente.
  • La propagazione delle fiamme ad altri autoveicoli è assai più rapida dei 12 minuti che in media occorrono nel caso di mezzi tradizionali.
  • Estinguere gli incendi è molto più difficoltoso. Se si usa l’acqua come agente estinguente, c’è bisogno quantità enormi di liquido, fino a qualche decina di migliaia di litri. L’intervento di spegnimento potrebbe richiedere fino a 24 ore di tempo. Inoltre c’è il rischio di folgorazione.
  • L’acqua utilizzata va smaltita perché fortemente inquinata dalle sostanze presenti.
  • La carcassa dell’auto va rimossa in contenitori speciali di grandi dimensioni e messa in quarantena.

Tutte queste problematiche porrebbero rischi ancora maggiori nel caso l’auto si trovasse al chiuso, come in un’autorimessa, un parcheggio coperto o un garage privato, arrivando potenzialmente a compromettere l’intera struttura.

La normativa per i parcheggi al chiuso

Autorimessa con colonnine per la ricarica di auto elettriche e automobili connesse

Oggi le autorimesse di superficie superiore a 300 mq  devono sottostare alle norme tecniche di prevenzione indicate nel decreto emanato il 15 maggio 2020 dal Mistero dell’Interno. Queste stabiliscono l’uso di dispositivi di protezione attiva e di protezione passiva.

Tra quelli di protezione passiva rientrano anche le vernici ignifughe e intumescenti per il legno, che fanno parte dei prodotti della linea Firewall di Renner Italia.
Tali vernici intervengono rilasciando sostanze che allontanano l’ossigeno rallentando o addirittura estinguendo le fiamme, al contempo abbassando la temperatura. Sopra i 300°C innescano un processo di vetrificazione, isolando il materiale dal fuoco ed evitando la propagazione dell’incendio.
Gli additivi intumescenti servono invece a produrre una schiuma che ricopre la superficie del legno, evitando l’innalzarsi della temperatura.
Queste azioni aumentano di fatto il valore R.E.I. del legno. L’acronimo R.E.I. sta per stabilità (R), tenuta (E) e isolamento termico (I) e misura la resistenza al fuoco dei materiali.

Esiste inoltre una circolare rilasciata nel 2018 dal Dipartimento Vigili del Fuoco del Ministero dell’Interno, che indica le linee guida per l’installazione di infrastrutture per la ricarica dei veicoli elettrici allo scopo di prevenire il rischio di esplosioni e incendi.

I Vigili del Fuoco stanno lavorando a nuove regole

Un vigile del fuoco in caserma vestito con tutto l'equipaggiamento, casco compreso, si infila i guanti

Come già accennato in apertura, gli incidenti di questo tipo sono ancora rari, ma con la sempre maggior diffusione dei veicoli elettrici occorre accelerare la messa in atto di norme e disposizioni per garantire la sicurezza di tutti.
Già da anni si lavora allo studio, a livello globale, dei dati ricavati dagli incidenti con auto elettriche. La ricerca è in continua evoluzione, e va di pari passo con gli avanzamenti tecnologici di questi veicoli.

Come sottolineato da un’inchiesta del sito Sicurauto.it, le normative attuali sono insufficienti in questo nuovo “panorama” di rischio. Proprio per questo i Vigili del Fuoco stanno da tempo dando la giusta attenzione a queste problematiche. Recentemente si è tenuto a Roma un convegno dal titolo “Autoveicoli ibridi ed elettrici: nuove tecnologie, nuovi rischi, nuove procedure”. È stato infine istituito un gruppo di lavoro che sta studiando nuove e aggiornate regole da far arrivare il prima possibile sul tavolo del legislatore.

Un parcheggio interno vuoto con area riservata alla ricarica di veicoli elettrici