Le vernici antincendio nel restauro del patrimonio artistico

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Il nostro Paese ha un patrimonio artistico e storico che non ha eguali nel mondo. Millenni di storia e opere dal valore inestimabile riempiono i 300 mila km2 di territorio, da Nord a Sud, da Est a Ovest. Basta alzare lo sguardo e troviamo tesori ovunque: nelle chiese, nei musei, nei palazzi cittadini, nei castelli medievali, nelle ville progettate da grandi architetti del passato, tra gli scavi archeologici. Non a caso, tra le principali attività del Corpo dei Vigili del Fuoco c’è anche la salvaguardia di tale patrimonio. Per via delle antiche strutture, dei materiali usati e dell’inesorabile effetto del tempo, infatti, molti luoghi di interesse artistico-culturale sono a rischio. Le attività di restauro sono dunque anche un’occasione per andare a intervenire, dove possibile, sulle situazioni più problematiche. E tali interventi possono coinvolgere — come vedremo — pure le vernici antincendio.

La sicurezza antincendio degli edifici tutelati

Vista dalla piazza vicina del campanile della cattedrale di San Nicola Pellegrino di Traini, in Puglia, in fase di restauro con dei ponteggi cathedral dedicated to San Nicola Pellegrino in Trani, Puglia, Italy

Come sappiamo, le normative impongono agli edifici interessati a un grande afflusso di persone di utilizzare elementi in legno trattati con vernici ignifughe.
Gli edifici pubblici e i luoghi aperti al pubblico — dai teatri alle chiese, dagli hotel ai musei — dovrebbero rispettare tali regolamenti.
Tuttavia, per gli edifici che hanno valore storico-artistico sottoposti a tutela, esistono deroghe laddove non sia possibile osservare le norme per salvaguardare le esigenze di conservazione dei beni. In certi casi, interventi troppo invasivi potrebbero andare a intaccare l’edificio in sé e ciò che contiene.

D’altra parte, se attuabili, i dispositivi di sicurezza — in primis quelli antincendio — possono preservare quelli che sono dei veri e propri patrimoni della collettività, e impedire, oltre alla tragica perdita di vite umane, anche l’irrimediabile distruzione di tali tesori.
È dunque fondamentale trovare un equilibrio tra le esigenze di conservazione e mantenimento e quelle relative alla sicurezza.

Le vernici antincendio come dispositivo di sicurezza per il patrimonio artistico e storico

Vista dal basso del tetto di un edificio tutelato in fase di restauro con dei ponteggi

È proprio nelle fasi di restauro di tali strutture che si apre l’opportunità di intervenire, per evitare disastri come — per citarne uno recente e di portata globale — l’incendio della cattedrale di Notre-Dame, avvenuto nel 2019.

La fase di progettazione delle misure di sicurezza è quindi delicatissima, e necessita di molte figure professionali differenti, che sappiano valutare il rischio e fare le scelte migliori.
Di questo parla anche un documento intitolato Rischio incendio ed esplosione in edilizia. Prevenzione e procedure di emergenza, nato dalla collaborazione tra Inail e Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco. Pubblicato nel 2020, suggerisce, nell’ambito del restauro di beni tutelati, di impiegare «materiali e sostanze incombustibili o comunque meno suscettibili all’incendio» come ad esempio «utilizzando stucchi e solventi non infiammabili» e «trattando i materiali combustibili con vernici ignifughe».

Riguardo alle vernici ignifughe — che noi di Renner Italia produciamo con il marchio Firewall — le tecnologie permettono continui miglioramenti, alla ricerca proprio di quell’equilibrio tra esigenze di sicurezza e risultati estetici. Oggi le vernici antincendio offrono soluzioni impensabili fino a qualche anno fa. E questo è un bene anche per tutte e tutti noi, dato che la ricchezza artistica e culturale appartiene a ogni cittadino.

Vista dall'alto dell'unico distretto con case in legno sopravvissuto al grande incendio di Turku del 1827Dei mezzi dei Vigili del Fuoco vicino al recinto in cemento di un'edificio con un pompiere che sta sparando acqua da un cannoncino sul tetto di uno dei camion